Enrico Maria Lamanna si forma presso la Lee Strasberg School di New York. Frequenta corsi di recitazione con: Giancarlo Sbragia, Giorgio Albertazzi, Mario Scaccia, Edmonda Aldini, Antonio Casagrande. Segue inoltre corsi di mimo, dizione e canto. E’ membro dell’Actor’s Studio e del Tribe Hollywood.
Punto di riferimento del teatro nazionale, ha portato in Italia Nunsense, la commedia musicale di Dan Goggin, proponendola per la prima volta al Todi Festival alla fine degli anni Ottanta. Nel decennio successivo ha diretto, tra gli altri: Omicidio a mezzanotte di Ron Pacie, Le rose rosse no! di Giuseppe Patroni Griffi, L’ereditiera di Annibale Rucello, Vuoto d’amore, tratto dall’omonima opera in versi di Alda Merini e I veri figli di Filumena M., scritto da Mario Brancaccio. Con Notturno di donna di Annibale Ruccello, interpretato da Giuliana De Sio, ha realizzato più di 350 repliche in tutta Italia. Scritto dallo stesso Ruccello, Le cinque rose di Jennifer, con Luca Lionello e Luca De Bei, è stato salutato dalla critica come un piccolo miracolo.
Cura successivamente la regia di Full Monty (Che freddo ragazzi!), liberamente tratto dall’omonima sceneggiatura di Peter Cattaneo. Cambio di atmosfera con Oradaria di Giordano Raggi, un’intensa opera di amore e giustizia interpretata da Vladimir Luxuria. E poi ancora, Il postino suona sempre due volte, tratto dal testo di James M. Cain e Lo zì, un monologo scritto e rappresentato da Mimmo Mancini. Sul piano internazionale, si occupa a New York del debutto di The Sunken Living Room di David Caudle, per la prima volta in scena nell’East Village l’autunno scorso.
Tra gli altri titoli, Radice di 2 di Adriano Bennicelli, testo vincitore dei premi di scrittura teatrale Diego Fabbri 2006 e Oltreparola 2008, e Parlami d’amore, Mariù di Paolo Logli, con Nathalie Caldonazzo e Alessio Di Clemente. E’ al fianco di Gianni Clementi per L’Ebreo, successo della scorsa stagione teatrale che segna l’esordio assoluto in teatro di Ornella Muti. Il testo è attualmente in fase di trasposizione cinematografica. Per il cinema, si segnala il corto Atto senza parole di Samuel Beckett, vincitore del Golden Globe 2006.
Con Ma che bell’Ikea, da oggi al Teatro Sala Umberto, si rinsalda la collaborazione con l’autore, Gianni Clementi, per una commedia gustosa e ad alto tasso di coinvolgimento.