Edgar Wallace

Richard Horatio Edgar Wallace (Greenwich, 1 aprile 1875 – Hollywood, 10 febbraio 1932) è stato uno scrittore britannico.

Con Conan Doyle ed Agatha Christie è considerato un maestro del crimine, cioè uno dei massimi autori di quella letteratura gialla che fiorì in Inghilterra e negli Stati Uniti nel primo quarto del XX secolo.

Figlio illegittimo di un’attrice, a nove giorni la madre lo consegnò ad un facchino del mercato del paese. A dodici anni vendeva giornali per le strade di Londra e dopo aver fatto molti mestieri, compreso quello del soldato, diventò giornalista: fu corrispondente di guerra nella campagna contro i Boeri e corrispondente del Daily Mail dall’Africa del Sud; infine, a Johannesburg, fondò lui stesso un giornale. Fu nello scrivere quelle corrispondenze, nelle quali per un eccezionale intuito psicologico batteva sempre sul tempo i colleghi della concorrenza, che scoprì il proprio talento.

Scrisse il primo romanzo, I quattro giusti, senza grandi speranze, e lo cedette a un editore per 75 sterline: il successo fu immediato e piovvero le richieste di altri romanzi, la popolarità e la ricchezza, che sperperò puntando sui cavalli (una sua grande passione), viaggiando senza mai fare un conto, regalando denaro a chiunque gliene chiedesse.

Oltre al ciclo de I giusti altra sua creazione fu Mr J.G. Reeder (talora tradotto come Il Signor Reeder), detective dall’aspetto trascurabilissimo e apparentemente innocuo, ma dotato, grazie a una mente criminale posta fortuntamente al servizio della polizia, della capacità di prevedere e capire sempre quello che pensano o hanno pensato i suoi avversari.

Lavorò molto in America, per i giornali e per il cinematografo; ad Hollywood gli fecero ponti d’oro per averlo come sceneggiatore, dopo il successo ottenuto con la scrittura del soggetto del film King Kong.

Tentò anche la politica: si candidò al Parlamento, ma non venne eletto.

Nervosissimo, fumava 80 sigarette e beveva 40 tazze di tè al giorno. Iniziava e finiva un romanzo nello spazio di un week-end, e creò in due giorni e mezzo, si dice, uno dei suoi maggiori successi: On the spot, una commedia sui gangster. Ma per quanto scrivesse ininterrottamente, con una facilità miracolosa, quando morì aveva più debiti che crediti.

Dopo un lungo periodo di oblio, negli anni sessanta il pubblico dei giallofili ha decretato un secondo successo di questo autore che aggancia l’attenzione senza ricorrere alla morbosità.