Guglielmo Ferro

La vita di Guglielmo Ferro non può non essere legata al teatro ed al cinema.

Nato a Catania, vi ritorna dopo una deludente esperienza torinese alla facoltà di Architettura per dedicarsi a Lettere e Filosofia.

La prima regia arriva a 26 anni, dopo anni di gavetta come assistente e aiuto regista, in uno spettacolo di Arturo Brachetti. La prima di una lunga serie che lo hanno portato a dirigere anche il padre.

Racconta come ‘essere regista di un grande attore è un po’ un’impresa complicata. E’ come guidare una auto sportiva, sai che è capace di grandi prestazioni, ma devi saperla portare bene. Ma ho fatto anche molti altri lavori teatrali, con attori poco conosciuti o esordienti, e qui mi sono sentito davvero libero’.

La sua posizione verso il teatro italiano è molto critica tanto che afferma in una recente intervista che il teatro vero non esiste più in quanto troppo distante dalla realtà.

Un problema tutto italiano, con un Nord Europa caratterizzato da giovantù, dinamismo e contemporaneità.

Contemporaneo è il che nasce sul palcoscenico, è la forma di spettacolo più reale e presente che ci sia. Il padre, Turi Ferro.