Luigi Magni

Luigi Magni è considerato il re del cinema romano. Inizia la sua carriera come sceneggiatore e soggettista in collaborazione con Age & Scarpelli. Nel 1956 approda definitivamente nel mondo del cinema lavorando con i più importanti registi italiani dell’epoca: Mario Monicelli, Luciano Salce, Mauro Bolognini, Camillo Mastrocinque, Giorgio Bianchi, Pasquale Festa Campanile, Carlo Lizzani e Alberto Lattuada. Nel 1968 passa dietro la macchina da presa dirigendo Vonetta McGee, Enzo Cerusico e Renzo Montagnani nella commedia Faustina. Ma il grande successo arriverà a Magni con il suo secondo lavoro, Nell’anno del Signore (1969), la pellicola che delinea il suo marchio di fabbrica: commedie ambientate nella Roma papalina e risorgimentale, ondeggiando tra l’aspetto farsesco e quello drammatico, non dimenticando il linguaggio squisitamente “romano”. Da questo film inizia la collaborazione di Luigi Magni con Nino Manfredi, che diventerà il suo attore feticcio. Dopo La Tosca (1973) con Monica Vitti, In nome del Papa Re (1977) fa vincere al regista il David di Donatello per la migliore sceneggiatura. Tra i suoi ultimi film: Secondo Ponzio Pilato (1987), ‘O Re (1988), In nome del popolo sovrano (1991), Nemici d’infanzia (1995), che gli fa vincere il secondo David di Donatello per la sceneggiatura, e La Carbonara (2000). Luigi Magni fa parte di quei registi che hanno reso grande il nostro cinema popolare. Considerato, secondo alcuni a torto, anticlericale, il regista ci racconta il periodo risorgimentale mescolando verità storiche e farsa, con toni satirici sempre ben mirati. Se si esclude Mario Monicelli con Il marchese del Grillo, nessun altro regista italiano ha affrontato tematiche come il Potere temporale. In realtà Luigi Magni adotta l’anticlericalismo per parlarci del potere in generale, come forma di dominio dell’uomo sull’uomo, di come esso sfrutta l’ignoranza della gente. Le ricostruzioni della Roma papalina erano effettuate a Cinecittà, altre in giro per città italiane: Scipione detto anche l’Africano ad esempio è girato quasi interamente a Pompei, così come In nome del Papa Re girato in alto Lazio, a Montefiascone. Dopo il film per la TV La notte di Pasquino (2003) e dopo la morte di Nino Manfredi (2004), Luigi Magni non ha più diretto film. Nel 2008 riceve il David di Donatello alla carriera per celebrare i suoi 80 anni e i 40 di attività registica.