Raffaele Pisu, nome d’arte di Guerrino Pisu (Bologna, 24 maggio 1925), è un attore italiano. Biografia Fratello dell’attore e regista Mario Pisu, esordì ai microfoni di Radio Bologna nell’immediato dopoguerra in trasmissioni di varietà (era, tra l’altro, “l’Uccellino della radio” che impartiva consigli e ammonizioni ai giovani ascoltatori all’interno della trasmissione per bambini Il grillo parlante), figurando nello stesso periodo tra i fondatori del teatro La Soffitta di Bologna. Dopo due stagioni nella compagnia di Memo Benassi (1947-49), sufficienti a fargli comprendere che la sua vera vocazione era il teatro comico, giunse a Radio Roma, dove entrò nella Compagnia di rivista della RAI prendendo parte a numerose commedie (come La serenata al vento di Carlo Veneziani del 1950) e allo spettacolo itinerante di Silvio Gigli Il giringiro. Il successo in radio L’attività radiofonica gli fruttò grande popolarità soprattutto grazie alla sua comicità sorniona e alle macchiette pensate e interpretate per i celebri varietà dell’epoca, come Zaccaria, fidanzato di Adalgisa (Liliana Feldmann) in Chicchirichì (1953) e Prospero in Rosso e nero (1955). Negli stessi anni collaborò con la Compagnia di prosa di Radio Roma partecipando a diversi allestimenti come …E la missione continua, radiodramma di Guido Guard (1950), e Le convivenze teatrali di Antonio Simon Sografi (1955). La televisione Quando comparve con Gino Bramieri e Marisa Del Frate nei “filmati” de L’amico del giaguaro (1961) il suo volto era già noto al pubblico; aveva infatti recitato in commedie brillanti all’italiana degli anni cinquanta, partecipato al varietà di Metz e Marchesi Lui, lei e gli altri (1956) e al teleromanzo-musical Valentina (1958). Accanto alla comicità “barzellettiera” e prevalentemente verbale di Bramieri, Pisu si distingueva nelle caricature dei personaggi allora in voga. Da ricordare anche l’insolito (ma riuscito) ruolo drammatico nel film Italiani brava gente (1965) e la partecipazione a numerose riviste teatrali, come Sembra facile (1961) e Italiani si nasce (1964). In seguito ha partecipato nel 1966 a Camera 22, una trasmissione di Enzo Trapani, accanto al fratello Mario e a Luigi Silori[1]; nel 1967 a La trottola e nel 1968 a Vengo anch’io, Senza Rete e Quelli della domenica, con Paolo Villaggio e Cochi e Renato. Nella trasmissione Ma che domenica amici (1968) lancia il personaggio di Provolino, un pupazzo che ebbe successo al punto da diventare protagonista di un disco per la Rca[2] e di alcuni album a fumetti. Nel 1970 ha presentato il varietà televisivo La domenica è un’altra cosa e nel 1971 il varietà Come quando fuori piove. Nel 1974 ha condotto il programma Foto di gruppo, con la partecipazione di Gianfranco Funari e Tony Binarelli. Nel 1976 ha presentato insieme a Gianni Agus il programma Ma che scherziamo? Pisu non interruppe mai, comunque, il suo rapporto con la radio, prendendo parte negli anni a numerosi programmi d’intrattenimento: tra gli altri, nel 1967 condusse con Grazia Maria Spina il gioco musicale a premi Le mille lire, mentre nel 1969 fu il mattatore del quiz dedicato allo sport automobilistico Indianapolis e nel 1971 presentò con Minnie Minoprio The Pupil, corso semiserio di lingua inglese. Il ritorno Dopo un lunghissimo periodo di silenzio (cominciato nel 1977 e interrotto solo dalla conduzione di Gran bazar sull’emittente televisiva locale Telecentro nel 1978), è tornato al suo pubblico nel 1989: alla radio con Radiouno ’90 (varietà di musica e sport della domenica mattina) e in TV con Striscia la notizia, il TG satirico di Canale 5, in coppia con Ezio Greggio. Tra le sue apparizioni più recenti, quelle nelle fiction televisive Non ho l’età (2001) e Non ho l’età 2 (2002), Una vita in regalo (2003), Ma chi l’avrebbe mai detto… (2007) e Marameo (2008). Da segnalare anche la partecipazione a diversi film, come Il trasformista (2002), Le conseguenze dell’amore (2004) e Non c’è più niente da fare (2008). Filmografia Il padrone del vapore, regia di Mario Mattoli (1951) Fiorenzo, il terzo uomo, regia di Stefano Canzio (1951) Ridere! Ridere! Ridere!, regia di Edoardo Anton (1954) I pappagalli, regia di Bruno Paolinelli (1955) La voce che uccide, regia di Aldo Colombo (1956) Il cocco di mamma, regia di Mauro Morassi (1957) Padri e figli, regia di Mario Monicelli (1957) Susanna tutta panna, regia di Steno (1957) Carosello di canzoni, regia di Luigi Capuano (1958) Gli italiani sono matti, regia di Duilio Coletti (1958) Valeria ragazza poco seria, regia di Guido Malatesta (1958) Uomini e nobiluomini, regia di Giorgio Bianchi (1959) Agosto, donne mie non vi conosco, regia di Guido Malatesta (1959) Fantasmi e ladri, regia di Giorgio Simonelli (1959) Quel tesoro di papà, regia di Marino Girolami (1959) Le bellissime gambe di Sabrina, regia di Camillo Mastrocinque (1959) La cento chilometri, regia di Giulio Petroni (1959) Juke-box, urli d’amore, regia di Mauro Morassi (1959) Quanto sei bella Roma, regia di Marino Girolami (1959) Le ambiziose, regia di Antonio Amendola (1960) Caravan petrol, regia di Mario Amendola (1960) Caccia al marito, regia di Marino Girolami (1960) Ulisse contro Ercole, regia di Mario Caiano (1962) Italiani brava gente, regia di Giuseppe De Santis (1964) In ginocchio da te, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1964) Se non avessi più te, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1965) Non son degno di te, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1965) L’ombrellone, regia di Dino Risi (1966) Non stuzzicate la zanzara, regia di Lina Wertmüller (1967) Il trasformista, regia di Luca Barbareschi (2002) Le conseguenze dell’amore, regia di Paolo Sorrentino (2004) Terapia Roosevelt, regia di Vittorio Muscia (2006) Non c’è più niente da fare, regia di Emanuele Barresi (2007) SMS – Sotto mentite spoglie, regia di Vincenzo Salemme (2007) Par suite d’un arrêt de travail…, regia di Frédéric Andréi (2008)
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Germano Mazzocchetti
Noto soprattutto per le sue colonne sonore per la tv, il cinema e il teatro, Germano Mazzocchetti non ha mai abbandonato la sua passione per il jazz, la musica etnica, per le sue radici culturali. Abruzzese di origine, Mazzocchetti rievoca in questo suo nuovo album ricordi, personaggi e storie, apparentemente dimenticate, prendendo le mosse dalla sua terra natía. Ne esce fuori un’opera che è un vero e proprio amarcord di felliniana memoria che di quell’idea di cinema e di musica possiede l’incedere, la potenza narrativa e l’emozionalità. Testasghemba, è il titolo del disco, ispirato al soprannome del calzolaio-filosofo del suo paese d’infanzia, figura quasi mitica, perchè ormai in via d’estizione, di quel genere di persone atipiche, ai margini ma dignitose, che delle piccole comunità rappresenta un pò la coscienza collettiva. Testasghemba ci accompagna in musica, con il suo passo a volte spedito, a volte divagante, e ci fa passeggiare tra la gente nelle vie e nelle piazze, cogliendo gli odori e gli umori di un’Italia che sembrava sparita, ma che era solo nascosta; quell’Italia del piccoli centri, legata alle sue tradizioni e ai suoi ritmi, che grazie alle composizioni di Mazzocchetti vivono, palpitano, emozionano più che mai. Con schiettezza e senza nostalgia, come fa giustamente notare il critico e scrittore Nicola Fano nelle note del libretto del cd (arricchito dalle tavole dell’illustratore Michelangelo Pace www.michelangelopace.it ). La musica di questo album si giova infatti della capacità, di retaggio teatrale, di suscitare immagini senza mediazioni, che rinuncia ad un piano meramente evocativo, per raccontare la verità, senza fermarsi alle apparenze. Proprio come il teatro che, nella sua finzione assoluta, dice la verità tutte le sere. Ed eccoci allora catapultati a partecipare a un Ballo sulle aie, in una Passeggiata sulla via Etnea e in Piazza Garibaldi, a giocare a scopa con Fanti e santi in una Sera d’aprile con Il vento e la pioggia, in un Calma apparente, insieme a Testasghemba che ci racconta questa Terra Bella con il suo sguardo tenero e con passo tormentato come un Tango burbero… Biografia Nato a Città S.Angelo (Pe). Dapprima studia fisarmonica poi, dopo il liceo classico, si laurea in Musicologia con una tesi sulla storia del jazz. Nel 1978 l’incontro con il regista Antonio Calenda lo avvicina alla composizione di musiche per il teatro debuttando nella “Rappresentazione della Passione”. La lunghissima collaborazione con Calenda lo porta a sperimentarsi nei più diversi generi teatrali, dalla rivisitazione del varietà e della musica popolare degli anni Trenta e Quaranta alla commedia musicale a tutto tondo, dai classici al teatro del Novecento e contemporaneo. Ha collaborato con molti registi, tra i quali ricordiamo Vittorio Gassman, Egisto Marcucci, Luigi Squarzina, Walter Pagliaro, Glauco Mauri, Beppe Navello, Vittorio Franceschi, Fabio Grossi, Massimo Venturiello, Maurizio Panici, Alessandro D’Alatri, Armando Pugliese, Luca Zingaretti, Arturo Brachetti. Ha scritto le commedie musicali “Arcobaleno”, “Pulcinella e compagnia bella”, “Gastone”, “Brignano con la o”, “La strada” e inoltre l’operina di teatro musicale “La ballata dell’amore disonesto”, su testo e regia di Augusto Fornari. Per il cinema ha composto la colonna sonora di vari film, tra cui “Il viaggio della sposa” di Sergio Rubini, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1997. Per la televisione è l’autore delle musiche delle fiction “Carabinieri” (arrivato alla settima serie), “Sotto copertura” e “Un dottore quasi perfetto”. Ha composto musiche per numerosi sceneggiati e varietà radiofonici. Il concerto “Musica e figure”, che comprende una scelta di musiche da lui scritte per il teatro, è stato eseguito in vari festival e stagioni concertistiche e teatrali, tra cui al Piccolo Regio di Torino e a S. Ivo alla Sapienza a Roma. Svolge attività concertistica con il sestetto “Germano Mazzocchetti Ensemble”, che esegue sue composizioni di genere etno-jazz. Su commissione del Festival di Villa Borghese 2003 ha curato la riscrittura in chiave jazzistica di “Feste Romane” di Ottorino Respighi, che è stato eseguito anche al festival del jazz di Pescara nel 2004. Ha scritto le musiche per il concerto che l’Orchestra Egea, comprendente alcuni tra i migliori solisti del jazz italiano, ha presentato al festival di Roccella Jonica nell’agosto 2005. Di quest’opera è stato pubblicato dalla Egea Records un cd, col titolo “Di mezzo il mare” che, eseguito dalla Egea Orchestra, nel referendum della rivista “Musica Jazz” ha vinto il premio come miglior formazione del 2006. Sempre per la Egea Orchestra ha scritto la sonorizzazione del film muto “Pinocchio” di Giulio Antamoro (1911), eseguito nel maggio 2007 a Vicenza Jazz. Ha pubblicato i dischi di colonne sonore o commedie musicali: “Musica e figure”, “Il viaggio della sposa”, “Cabaret da viaggio”, “Coefore”, “Carabinieri”, “Pulcinella e compagnia bella”, “Gastone” e “La strada”. In ambito jazzistico: “Di mezzo il mare” e “Testasghemba”, entrambi per la Egea Records. Ha ricevuto il “Premio della Critica 2002” dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Ha vinto nel 2003 la prima edizione del premio ETI “Gli Olimpici – Oscar del Teatro” come miglior autore di musiche di scena. Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Scanno per la musica. Nel 2005 ha vinto il premio ETI “Gli Olimpici – Oscar del Teatro” come miglior autore di musiche di scena. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Flaiano per le musiche di scena. Nel 2007 ha avuto la nomination per il premio ETI “Gli Olimpici” come miglior autore di musiche di scena. Nel 2007 gli è stato assegnato il premio “Una rosa per il palcoscenico” per le musiche di scena. Nel 2009 ha ricevuto il premio Eti Gli Olimpici – Oscar del Teatro, per le musiche de “La strada” (commedia musicale con Tosca e Massimo Venturiello) . La serata finale del premio è stata trasmessa su RaiUno la sera dell’11 settembre scorso.
Miriam Mesturino
MIRIAM MESTURINO Formazione Debutta in teatro all’età di otto anni. Frequenta le Scuole di Recitazione e di Danza del Teatro Nuovo di Torino e poi l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Teatro 1990 Protagonista di Pamela di C.Goldoni, regia F.Crivelli Festival Benevento Città Spettacolo 1991 Coprotagonista con Lauretta Masiero di Eva contro Eva Tutto Teatro di Milano E’ Pardalisca in Casina di Plauto Compagnia Calindri- Masiero 1991- 92 Protagonista di Ti ho sposato per allegria di N. Ginzburg e di Romeo e Giulietta di W. Shakespeare Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 1992- 94 Lillina al fianco di Ernesto Calindri in Pensaci, Giacomino! di L. Pirandello , regia M.Morini. Tutto Teatro di Milano 1995- 96 Protagonista con L.Sandri di Una coppia esplosiva di J. N. Fenwick . Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 1996- 98 Con E. Calindri in Mercadet, l’affarista di Balzac, regia A.Moretti Tutto Teatro di Milano 1997- 99 Ancora con E. Calindri ne Il borghese gentiluomo di Molière, regia F.Crivelli Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato – Mario Chiocchio 1999 –00 Trappola per topi di A.Christie Antigone di Sofocle Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2000 –01 Arsenico e vecchi merletti di J.O.Kesselring A-lex di A. Longoni, regia Giancarlo Zanetti Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2001 Il divorzio di V. Alfieri, regia Ugo Gregoretti Protagonista di Octavia di Seneca e Ottavia di V. Alfieri, regia G. Zanetti, Festival Astiteatro 2001 –02 Coprotagonista con Arnoldo Foà de L’igiene dell’assassino di A. Nothomb Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2002 – 05 La grotta azzurra di R. Mussapi,a cura di Nanni Garella Festival di Borgio Verezzi 2003 –04 La cantatrice calva di E.Ionesco, regia A.Dosio Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2003 -05 Il mio ‘900, scritto e diretto da Ugo Gregoretti Debutto Benevento Città Spettacolo 2004 Protagonista di Rondone e rondinella di L.Pirandello, Progetto Mythos – Festival di Viterbo 2004 –06 Protagonista di Marie Curie, la scoperta dell’amore di J. N. Fenwick Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2005 -06 Protagonista di Giovanna D’Arco, il musical di M.Paulicelli e P. Castellacci, regia U. Gregoretti Club Teatro Musica Regie 2003 Il calapranzi di H.Pinter; Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato Il borghese gentiluomo di Molière Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2004 Villon di R. Mussapi Torino Spettacoli Teatro Stabile Privato 2004 Sogno di una notte di mezza estate di W.Shakespeare Torino Spettacoli Stabile Privato 2005 E sulle onde viaggiò di Paulicelli-Castellacci; Club Teatro Musica 2006 Come un girasole di Paulicelli-Mesturino; Club Teatro Musica Insegnamento Dal 2000 al 2005 è docente di Improvvisazione e Recitazione al Liceo Teatrale del Teatro Nuovo di Torino. Dal 1995 insegna in corsi per attori e/o doppiatori finanziati dalla Comunità Europea per le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio. Radio Rai- Torino I racconti di mezzanotte; L’amante di Lady Chatterley regia Beppe Navello Radio Due Rasputin, l’ultimo stregone, regia Ida Bassignano Doppiaggio Stellina, Cassandra, Vendetta d’amore, Pantanal , direttore Mario Brusa The football factory Barbara, direttore Eliana Lupo For the love of a child , My husband’s double life Linda, Mrs Harris goes to Paris Louise, Stranger in the family Allie Kessler, Daddy Anne, direttore Paolo Modugno Maanslaughter Ingelise,La sacra famiglia, Rebecca, direttore Ludovica Modugno C.S.I.New York Angie, Lydia, Heather; C.S.I. Las Vegas Mandy; C.S.I. Miami Monica West; The ringer, Little Miss Sunshine Cindy, direttore Roberto Chevalier The shadowboxer, Les jardins d’autumne Barbara,The departed, Ne touchez pas la hache, Lisette, direttore Rodolfo Bianchi Soffio, Lei ; 100 Centre Street, Return to Cabin lake direttore Isabella Pasanisi Cuori, Castellani, Genie, Annette, direttore Gianni Galassi Hache ,Béatrice, direttore Anna Cesarei Fiction: 2004 Prende parte a Le cinque giornate di Milano, regia Carlo Lizzani 2007 Ris 4 (Madre di Saverio Foschi , secondo episodio), regia di Fabio Tagliavia.
Antonio Pisu
La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Il papà di Giovanna (2008) di Pupi Avati dove ha interpretato la parte di Cicci Dalmastri. Il film è stato distribuito da Medusa nelle sale italiane venerdì 12 settembre 2008. Nel 2005 ha inoltre lavorato con Mirko Locatelli per la realizzazione del film Come prima dove ha interpretato la parte di Alessio.
Claudia Ferri
La sua principale attività nel mondo del cinema è quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Milly il coraggio di una donna (2005) di Dan Curtis. Nel 2009 ha inoltre lavorato con Paolo Barzman per la realizzazione del film La missione dei quattro cavalieri dove ha interpretato la parte di L’agente FBI Louisa Acevedo.
Lorenza Mario
Lorenza Mario (Camposampiero, 9 ottobre 1969) è una ballerina italiana. Carriera lavorativa Dopo aver conseguito la maturità linguistica, inizia a lavorare come ballerina nella compagnia Veneto Balletto di Padova, con la quale vince il premio Vignale Danza nel 1986, e a teatro, dove nel 1990 esordisce interpretando un ruolo secondario nella commedia La sorpresa dell’amore di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux. Nei primi anni novanta inizia la sua carriera televisiva, con la partecipazione come ballerina in Acqua Calda (1992, per la regia di Gino Landi e condotto da Nino Frassica e Giorgio Faletti) e ne Il grande gioco dell’oca (1993, ideato e diretto da Jocelyn Hattab, con la conduzione di Gigi Sabani, Jo Squillo e Simona Tagli), entrambi su Rai 2. Successivamente partecipa, sempre come ballerina, a due edizioni di Buona Domenica (Canale 5) e, nel 1995/96, a Re per una notte (Italia Uno) e Fantastica italiana (Rai Uno). Nel 1996 viene scelta come prima ballerina dello spettacolo del Bagaglino Rose Rosse, su Canale 5, ruolo che mantiene anche nel 1997 nel successivo Viva l’Italia, viva le italiane, sempre su Canale 5. Negli stessi anni partecipa all’operetta teatrale Al Cavallino bianco al Teatro Massimo di Palermo, con Ernesto Calindri, Peppe Barra e Lauretta Masiero e, sempre per il Teatro Massimo, nell’estate del 1997 partecipa a Orfeo all’inferno. Sempre nel 1997 recita al fianco di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini nel film Delitto al circo della serie tv I misteri di Cascina Vianello in onda in prima serata su Canale 5. Nel 1998 torna in Rai, a Domenica In, dove al ruolo di prima ballerina afficanca quello di conduttrice, insieme a Tullio Solenghi, Giancarlo Magalli, Elisabetta Ferracini e Anna Falchi. Durante la trasmissione viene chiamata per partecipare al musical Tributo a George Gershwin, a fianco di Christian De Sica, Manuel Frattini, Monica Scattini e Paolo Conticini, ruolo che manterrà fino al 2001. Nel 2000 recita in Provincia segreta 2, una miniserie Rai trasmessa da Rai Uno. Nello stesso anno partecipa, con molti altri artisti legati al Bagaglino, a La Casa delle beffe, produzione televisiva con la regia di Pier Francesco Pingitore trasmessa sulle reti Mediaset. Nell’estate 2001 è protagonista nello spettacolo Les marine de la Tour Eiffel à Paris di Micha Van Hoeke, insieme a Gilbert Bécaud, Carol Arbo, Desmond Richarson. Nella stagione 2002/03 è una dei protagonisti, insieme a Gianfranco Jannuzzo e Paola Quattrini, della commedia musicale del Teatro Sistina È molto meglio in due, con le coreografie di Gino Landi e la regia di Pietro Garinei. Nel 2004 interpreta Velma Kelly nella versione italiana del musical Chicago, insieme a Luca Barbareschi e Maria Laura Baccarini. Nell’autunno 2007 è a teatro con la commedia musicale “L’altro lato del letto” (ispirato all’omonimo film spagnolo) insieme all’attrice Vittoria Belvedere e agli attori teatrali Augusto Fornari e Michele La Ginestra.[1] [2] Nel 2008 inizia a girare nei teatri con la commedia Facciamo l’amore di Norman Krasna, della quale è regista ed attore, al suo fianco, Gianluca Guidi e del cui cast fa parte anche Enzo Garinei. Nel 2010 gira nei teatri italiani insieme a Fabio Ferrari, Gianluca Ramazzotti, Miriam Mesturino e Raffaele Pisu, con la commedia Chat a due piazz di Ray Cooney. Regia di Gianluca Guidi. Vita privata È sposata dall’aprile 2002 con il tenore Alessandro Safina [3], conosciuto durante la messa in scena di Orfeo All’Inferno, da cui ha avuto un figlio nel luglio 2002[4] . Film Doppiati [modifica]C.R.A.Z.Y., in LAURIANNE BEAULIEU regia Jean Marc Vallè Teatro [modifica]Al cavallino bianco, regia di Filippo Crivelli Orfeo all’inferno, regia di Vito Molinari Tributo Gerorge Gerswin, regia di Franco Miseria Les Mariees de la Tour Eiffel à Paris, regia di Micha Van Hoecke È molto meglio in due, regia di Pietro Garinei Chicago, adattamento italiano di Giorgio Calabrese, per la regia di Walter Bobbie L’altro lato del letto, regia e adattamento italiano di Marioletta Bideri e Stefano Messina Facciamo l’amore, regia di Gianluca Guidi (attore) Chat a due piazze, regia di Gianluca Guidi
Giacomo Puccini
Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo dimostra di possedere un grande talento musicale, anche se non dimostra di essere propriamente un ragazzo prodigio (al pari di un Mozart, ad esempio). Indolente e poco incline allo studio, forse perché gli veniva tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia. Riesce comunque ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano; tuttavia la madre, desiderosa di continuare le tradizioni familiari, lo manda a studiare presso l’istituto musicale di Lucca. Il noto esperto di opere pucciniane Mosco Carner scrive che l’ascolto dell’Aida di Verdi a Pisa, dove il giovane Puccini si era recato l’11 marzo 1876 a piedi da Lucca “consumando un paio di scarpe” fu per il medesimo “l’aprirsi di una finestra sul mondo della musica”. All’età di diciotto anni il giovane Puccini presenta la cantata “Juno” in un concorso lucchese; non vince il premio ma ottiene l’esecuzione del lavoro, che stimola la sua ambizione. Sotto l’influenza dell’Aida di Verdi, rivolge il suo interesse alle tradizioni operistiche italiane. Con l’aiuto finanziario dei familiari e grazie ad una borsa di studio della Regina Margherita, si iscrive al Conservatorio di Milano, dove dal 1880 al 1883 studia con Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli. Quest’ultimo presenta il giovane compositore allo scrittore Ferdinando Fontana il quale si occupa di scrivere il libretto per la prima opera di Puccini: “Le Villi”. Presentata ad un concorso, l’opera, al pari di “Juno”, non riesce a vincere il premio, ma si guadagna il favore del pubblico quando viene rappresentata a Milano nel 1884. Questo successo induce l’editore Ricordi a commissionare a Puccini una nuova opera, che il compositore scrive cinque anni dopo chiamandola “Edgar”; non avrà però particolare successo. Sarà con “Manon Lescaut” del 1893 e la “Bohéme” del 1896, rispettivamente terza e quarta opera di Puccini, entrambe rappresentate per la prima volta a Torino, che troverà fama e fortuna. Le due opere successive, “Tosca” del 1900 e “Madama Butterfly” del 1904, vengono accolte con minore entusiasmo alla prima esecuzione. I critici che avevano condannato la Tosca vengono però in seguito smentiti dal pubblico; così, dopo la revisione nelle settimane successive alla prima alla Scala, anche Madama Butterfly ottiene un grande successo. Giacomo Puccini sposa nel 1904 Elvira Gemignani, la quale era fuggita da Lucca e dalla sua famiglia per stare con lui; sarebbe stata però una scelta infelice. Elvira ossessiona Giacomo con le sue scenate di gelosia e conduce al suicidio una giovinetta, tale Doria Manfredi, che era venuta a fare la cameriera in casa Puccini a Torre del Lago. In accordo a quanto riportano i più accreditati studi storico-musicologici, sembra che la moglie di Puccini esasperò la cameriera a tal punto, accusandola di intendersela col marito, che la poveretta si tolse la vita. Tutte queste vicende, com’è facile intuire, tolgono la necessaria serenità al maestro, che vive momenti assai tristi e di grave depressione. La fama rimane comunque ben salda, ormai nell’empireo dei compositori acclamati in tutto il mondo. Con tutte le sue opere fin qui citate, indimenticabili per qualità melodica, intensità drammatica e preziosismo sonoro, il compositore arriva ad essere ben presto addirittura indicato come l’erede di Verdi, anche se forse Puccini non sarà altrettanto innovatore dal punto di vista musicale e drammatico. L’opera successiva, “La Fanciulla del West”, viene scritta per il Metropolitan di New York, dove è rappresentata nel 1910 per la prima volta. Seguono “La rondine” del 1917, il “Trittico” del 1918 ed infine “Turandot”, il cui ultimo atto sarà completato da Franco Alfano dopo la morte di Giacomo Puccini, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. La prima di Turandot verrà eseguita alla Scala di Milano nel 1926. Le doti di Puccini furono soprattutto drammatiche. La sua intensa e sensibile vena teatrale e le sue opere immortali, ci restituiscono un teatro ancora modernissimo, gran anticipatore, per certi versi, della sensibilità cinematografica. Inoltre, Puccini possedeva un gusto eccezionale per il colore timbrico strumentale e un senso melodico molto sviluppato che lo ha reso unico. Le sue struggenti opere rappresentano per tutto il mondo, al pari di quelle di Giuseppe Verdi, la tradizione operistica italiana al suo grado più alto. Opere di Giacomo Puccini e loro prime esecuzioni: Le Villi (31.5.1884 Teatro dal Verme, Milano) Le Villi [rev] (26.12.1884 Teatro Regio, Torino) Edgar (21.4.1889 Teatro alla Scala, Milano) Edgar [rev] (28.2.1892 Teatro Communale, Ferrara) Manon Lescaut (1.2.1893 Teatro Regio, Torino) La bohème (1.2.1896 Teatro Regio, Torino) Tosca (14.1.1900 Teatro Costanzi, Roma) Madama Butterfly (17.2.1904 Teatro alla Scala, Milano) Madama Butterfly [rev] (28.5.1904 Teatro Grande, Brescia) Edgar [rev 2] (8.7.1905 Teatro Colón, Buenos Aires) Madama Butterfly [rev 2] (10.7.1905 Covent Garden, Londra) Madama Butterfly [rev 3] (28.12.1905 Opéra Comique, Parigi) La fanciulla del West (10.12.1910 Metropolitan Opera, New York) La rondine (27.3.1917 Opéra, Monte Carlo) Il trittico: – Il tabarro – Suor Angelica -Gianni Schicchi (14.12.1918 Metropolitan Opera, New York) Turandot (25.4.1926 Teatro alla Scala, Milano)
Simona Marchini
È figlia dell’imprenditore Alvaro Marchini, presidente della A.S. Roma negli anni ’70. E proprio del capitano della Roma di quegli anni Franco “Ciccio” Cordova, Simona Marchini è stata moglie, dal 1970 al 1980. I suoi inizi artistici importanti sono come Iside Martufoni nella trasmissione A tutto gag del 1980 poi il film Miracoloni e I carabbinieri dove ha mantenuto la sua vena comica. Nel corso degli anni si è andata sempre più orientando verso il teatro Partecipa nel 1985 al programma di Renzo Arbore Quelli della notte. Nel 1987/1988 su Rai Uno conduce prima Prossimamente non stop con Amelia Monti, poi, insieme a Giancarlo Magalli Pronto, è la Rai?. Dal 1989 presenta per due edizioni consecutive, insieme a Piero Badaloni e Toto Cutugno il programma itinerante di Rai Uno Piacere Rai Uno. È stata ospite fissa sino al 3 gennaio 2010 della trasmissione RadioRai2 Black Out di e con Enrico Vaime Ha recitato nell’episodio “Conto Aperto” della famosa sitcom televisiva Camera Cafè. Tra le numerose cariche istituzionali ricoperte da questa poliedrica donna di spettacolo ricordiamo: dal 1987 ambasciatrice Unicef per l’Italia, dal 1999 sovrintendente del Todi Arte Festival, dal 2000 consulente artistico del teatro Politeama Pratese e direttore artistico dell’annessa Scuola di Musical.
Gene Gnocchi
Nato in una famiglia borghese (il padre è stato un sindacalista[2], segretario della Camera del Lavoro di Parma), da giovane è attaccatissimo alla sua terra ed alla sua cittadina, rispetto alla quale coltiva un forte senso di appartenenza ed identità (anche con accese rivalità con le “sorelle nobili” Parma e Salsomaggiore Terme) condito dalla inimitabile “erre fidentina”, marchio-doc del vero borghigiano. Dopo la laurea in Giurisprudenza si divide con eguale insuccesso tra la carriera di avvocato (“Avevo solo tre clienti e quando uno dei tre è morto ho capito che forse quella lì non era la mia carriera…”, chioserà molti anni più tardi) e quella di aspirante-rocker nel gruppo I Desmodromici (dove la sua totale inabilità con gli strumenti musicali lo porta per forza di cose a cimentarsi come frontman e voce solista). Le lunghe e surreali introduzioni ad ogni pezzo, in cui si cimenta nel tentativo di carpire la simpatia del pubblico così che sorvoli sul suo approssimativo talento canoro, portano il pubblico stesso a rivolgergli nel dialetto locale inviti più o meno diretti ad indirizzarsi preferibilmente sulla carriera dell’attore comico.
Paolo Migone
(San Paolo (Brasile), 23 giugno 1956) è un comico, cabarettista, disegnatore, e caratterista italiano, presente nel cast di Zelig Circus su Canale 5. Cresciuto a Livorno da madre piemontese e padre genovese[1], ha svolto svariati corsi di teatro. Ha frequentato la scuola di Philippe Blancher e di Yves Lebreton. Ha creato un personaggio dal tipico occhio nero, e dalla visione pessimistica delle cose che vanno dalla vita di coppia alla frenetica vita della metropoli milanese, alle ingiustizie della società italiana.