Anathema

Gli Anathema sono una band alternative rock inglese originaria di Liverpool

Agli inizi della loro carriera, hanno contribuito a sviluppare, insieme a Paradise Lost e My Dying Bride, il genere death doom metal. Tuttavia, sul percorso della continua ricerca ed evoluzione si sono, con l’andar del tempo, staccati dalle radici death/doom degli esordi per giungere ad un suono più melodico ed atmosferico, sviluppando ad ogni nuova uscita un suono sempre più personale e ricercato affine a sonorità alternative rock e progressive.

Gamma Ray

Gamma Ray è il nome di un gruppo musicale power metal tedesco, fondato nel 1989 dal chitarrista e cantante Kai Hansen dopo la sua uscita dagli Helloween.

The Chemical Brothers Live

I destini di Ed Simons e Tom Rowlands si incrociano nelle aule della facoltà di storia dell’Università di Manchester. Siamo verso la fine degli anni Ottanta e i due ragazzi provenienti dalla periferia di Londra, forti di una smodata curiosità per la musica tutta, decidono di mescolare subito le proprie passioni, innamorati folli come sono del groove, nell’accezione più stretta del termine, dell’hip-hop transoceanico, del 2 tone ska, dell’elettronica teutonica e finanche di certo shoegaze. Insomma, due pivelli con il senso del gusto attratti non poco dal ritmo e da ogni sua possibile trasfigurazione.

E così, dopo tutta una serie di esercitazioni, smanettamenti d’ogni sorta e perfezionamenti stilistici, i futuri chimici esordiscono nei locali più cool di Londra nei primi anni Novanta, dove imperversa la drum’n’bass, la cyber-techno e altri surrogati dell’elettronica da intrattenimento. I pionieri del big beat iniziano a sperimentare gradualmente la loro formula, remixando praticamente di tutto, da Eric B. & Rakim ai My Bloody Valantine. Corrono gli anni del Madchester sound, e di lì a poco Simons e Rowlands saranno chiamati anche al di là dell’Atlantico, di spalla a mostri sacri come Orbital e Underworld, facendosi semplicemente chiamare Dust Brothers. Sono proprio quei primi dj set nei festival elettronici di mezzo mondo ad attirare prepotentemente l’attenzione degli addetti ai lavori. La miscela di techno, punk, acid house, elettro-rock e inserti etnici proposta dai due, desta interesse, e la fama dei fratelli Dust cresce nel giro di pochissimi mesi.

Franco Battiato

Compositore forbito, cantautore-filosofo, nobile ma mai snob, Franco Battiato ha saputo meglio di tutti coniugare l’anima piu’ avanguardistica e quella piu’ popolare della musica italiana. Spaziando dalla classica al pop, dalla world-music all’hard-rock.

Caparezza

Michele Salvemini – in arte Caparezza – nasce a Molfetta (il suo nome d’arte in pugliese significa appunto “Testa riccia”). Esordisce nella musica come Mikimix con “Donne in minigonne”, nel 1996. Nel 1997 partecipa a Sanremo con il brano “E la notte se ne va” e l’album “La mia buona stella”, prima di un periodo di distacco dalle scene. CAPAREZZA!?, uscito nel 2000 per la Extra/Virgin è il suo primo album, ma è soprattutto con “Fuori dal tunnel” che “Capa” ottiene riconoscimenti e successi: contenuta in IN SUPPOSTA VERITAS (2003) e utilizzata come sigla del programma TV Zelig, diventa uno dei tormentoni del 2004.
Dopo un DVD dal vivo, Caparezza torna nel 2006 con HABEMUS CAPA, una sorta di “concept album”, in cui immagina la sua morte e la sua reincarnazione in una serie di strani personaggi.
Due anni dopo l’artista pugliese sforna un nuovo disco ed un libro. Il primo, LE DIMENSIONI DEL MIO CAOS, è un concept incentrato su vari temi e personaggi: il 1968 e la giovane Ilaria, la sicurezza sul lavoro ed il muratore Luigi Delle Bicocche, la politica e le grandi opere; il tutto risulta strettamente collegato al primo romanzo di Caparezza intitolato “Saghe mentali”.
All’inizio del 2011 Caparezza pubblica il nuovo album IL SOGNO ERETICO, anticipato dal singolo “Goodbye Malinconia”, nel quale compare anche la voce di Tony Hadley degli Spandau Ballet.

Almamegretta

Almamegretta (“anima migrante” in antico latino volgare): un nome scelto per rapresentare l’idea di un continuo spostamento da una cultura all’altra, di un eterno movimento alla ricerca della conoscenza, di una insofferenza nei confronti di ogni frontiera che limiti l’espansione delle coscienze.
Con il primo mini-CD composto da quattro brani, “Figli di Annibale”, gli Almamegretta, ovvero Raiss, Gennaro T, Paolo e D.RaD, si impongono nel 1992 all’attenzione del pubblico, della critica, e di tanti musicisti – tra gli altri Pino Daniele, Litfiba, Lucio Dalla – che manifestano pubblicamente la propria stima nei loro confronti. Solo quattro brani (registrati in cinque giorni e in assoluta economia), “Figli di Annibale”, “Sanghe e anema”, “‘O bbuono e ‘o malamente”, “Pace”, ma più che sufficienti a tracciare tutte le linee sulle quali si svilupperà la fortissima personalità del gruppo: dai contenuti, antirazzismo militante, la sofferenza e le tensioni dei popoli di tutti i Sud del mondo; all’uso del dialetto, esigenza di una immediatezza espressiva e di una teatralità che l’italiano non consentirebbe, insieme alla volontà di dimostrare non solo la possible ma felicissima integrazione di forme di espressione apparentemente lontane; alla musica, vero e proprio documento della contaminazione, manifesto della sperimentazione, forte affermazione ideologica di un principio di multietnicità basato sulla fusione delle musiche popolari del mondo e sulla rivisitazione delle loro tradizioni.

Raiz

Gennaro Della Volpe, meglio conosciuto come Raiz (ma anche Rais o Raiss), ex voce e leader degli Almamegretta, dal febbraio 2003 si allontana dalla formazione per intraprendere la carriera solista. La separazione è però annunciata come una pausa, e gli Almamegretta tornano ad essere definiti come collettivo aperto. I rapporti con gli altri membri della band rimangono comunque buoni.
Raiz si impegna in prestigiose collaborazioni, incontrando Massive Attack, Pino Daniele, i Leftfield, gli Orchestral World Groove di Gaudì e gli Asian Dub Foundation; dà vita al progetto Ashes con Bill Laswell ed Eraldo Bernocchi; si fa sentire nel “Tangerine cafè” di Luigi Cinque, oltre che nell’esperimento sulla taranta salentina di Stewart Copeland, ex batterista dei Police. E poi il teatro (Brecht con i Cantieri Teatrali Koreja e i reading canori su versi della beat generation) e il cinema come attore (“Cuore scatenato”, il western siciliano di Gianluca Sodaro) e come autore di colonne sonore (“Luna rossa” di Antonio Capuano).
Dopo aver partecipato all’album “A.C.A.U. – La nostra meraviglia” di Gianni Maroccolo nel brano “Adàm Qaudmòn”, nel maggio 2004 Raiz dà alle stampe l’esordio solista: WOP, trainato da due singoli come “Scegli me” e la title-track “Wop”. Nel 2006 Raiz partecipa al Concerto per il Primo Maggio cantando al fianco di Teresa De Sio. La stessa De Sio firma uno dei brani che vanno a comporre il suo secondo lavoro solista, intitolato UNO e pubblicato con in allegato un album di remix, “Uno +”. Alle registrazioni dell’album partecipano due vecchia conoscenze di Raiz, Eraldo Bernocchi e Bill Laswell, entrambi al suo fianco ai tempi del progetto Ashes.
Nel 2011 esce YA! in collaborazione anche con i Planet Funk, lavoro inizialmente previsto per lo scorso anno. Il cd contiene un paio di brani che fanno da colonna sonora al film “Tatanka”, tratto da un racconto di Roberto Saviano.

Daniele Silvestri

Daniele (Roma, 18 agosto 1968) cresce artisticamente in una cover band ispirata ai Duran Duran dopo aver rinunciato al motorino in cambio di una tastiera e fino ai vent’anni gira l’Europa in Interrail. Nel 1994 pubblica il suo album d’esordio, intitolato semplicemente “Daniele Silvestri”. Vince il Premio Tenco come migliore opera prima dell’anno; fa il bis nel referendum della rivista “Musica & Dischi” (sempre come miglior esordio) e partecipa a “Sanremo giovani” con il brano “Voglia di gridare“, che lo porta sul palco del Teatro Ariston. Partecipa nella sezione “Giovani” del Festival di Sanremo 1995 con “L’uomo col megafono”: canta seduto su uno sgabello, mostrando alcuni cartelli colorati con le frasi più significative della canzone. Come spesso succede a Sanremo, l’ultimo posto in classifica, sarà sinonimo di successo discografico: il suo talento viene riconosciuto subito da una giuria di autori, che assegna il Premio Volare a “L’uomo col megafono” come miglior testo letterario della gara sanremese. Il secondo album, “Prima di essere un uomo”, conquista il disco d’oro e viene segnalato da “Musica & Dischi” fra i dieci migliori del 1995. Il singolo estivo “Le cose in comune”, uno dei più programmati dalle radio, vince il Premio Tenco come miglior canzone dell’anno. Secondo nella stessa classifica “L’uomo col megafono”.

Nel 1996 firma la sua prima colonna sonora (“Cuori al verde” di Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy e Gene Gnocchi) e incide “Il dado”, diviso in due cd. A giudicare dall’accoglienza del pubblico nei concerti, la canzone manifesto di quel disco è “Cohiba”, dedicata a Ernesto Che Guevara, che però non uscirà mai come singolo. Nel cd “Il dado” (esattamente 6 minuti e 41 secondi dopo “Aiutami”, l’ultima traccia della “facciata B”) è presente una ghost-track intitolata “Rappresaglia”: Silvestri suona la batteria e Max Gazzè il basso. Lo stesso Gazzè figura nella band che lo accompagna nel tour italiano durato un anno intero. Le esibizioni dal vivo sono soprattutto un mezzo per offrire il proprio contributo alle cause in cui crede, a partire dal raduno musicale contro le mine antiuomo (a Roma nel novembre ’96) dove canta “La bomba”.
Nel 1997 sale sul palco del Primo Maggio a Roma; partecipa a Milano al concerto per Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani; si esibisce al Premio Città di Recanati e ad Arezzo Wave; quindi il 31 luglio vola a l’Avana (Cuba) per il Festival della Gioventù Comunista. Il teatro offre nuove forme d’espressione al suo talento poliedrico. A maggio ricopre il triplice ruolo di autore (a quattro mani con Rocco Papaleo), attore (sempre al fianco di Papaleo) e cantante nello spettacolo “Rosso fiammante bloccato neve dubbio vetro tesi infinito”.

La collaborazione con Papaleo prosegue nel disco di quest’ultimo (“Che non si sappia in giro”) con il duetto “Foca”. Pochi mesi più tardi (21 ottobre ’97) va in scena a Cesena la prima di “Frankensteinmusical”, un musical di Antonello Dose, Marco Presta e Tullio Solenghi. Daniele Silvestri è autore delle canzoni. Firma anche “Al fratello che non ho” e “Il fiume e la nebbia”, due brani contenuti nel disco di Fiorella Mannoia “Belle speranze” (uscito in quei giorni).

Nel 1998 partecipa al primo album dei Tiromancino nella duplice veste di co-autore e co-interprete del brano “La storia” e come autore di “Dying Again”. Riceve il Premio Ciampi e il Premio Mariposa (sezione giovani) per i testi dell’album “Il dado”. Scrive i testi di due canzoni (“Iolanda” e “Sete”) per la commedia teatrale “Domani notte a mezzanotte qui” di Angelo Orlando. Dopo il teatro, si cimenta anche nel cinema: compone le musiche del film “Barbara” (con Valerio Mastandrea), nel quale appare in un cameo recitando la parte di se stesso.

Torna in gara al Festival di Sanremo nel 1999 (sezione big) con il brano “Aria” contro la pena di morte. La classifica migliora sensibilmente, si piazza fra i migliori otto. Riceve il Premio della Critica, intitolato a Mia Martini, e quello della giuria per il miglior testo. Le radio trasformano poco dopo il nuovo singolo “Amore mio” in una strepitosa hit radiofonica. Il primo aprile ’99 esce “Sig. Dapatas”, il suo quarto album. Il titolo è l’anagramma delle iniziali delle singole canzoni contenute nel disco. Un mese più tardi è di nuovo protagonista del Concerto del Primo Maggio con “Aria”, “Amore mio” e “Cohiba”. In estate arriva un altro riconoscimento: il Premio Lunezia, infatti, gli conferisce la Laurea De Andrè per “Aria”. In autunno esce l’album “Microchip emozionale” dei Subsonica: Daniele canta nel brano “Liberi tutti”. Nel 2000 suona “Aria” e “Cohiba” in un live contro la pena di morte (il 7 luglio a Pescara) e firma il testo di cinque canzoni (“La rivoluzione”, “K.N.A.”, “Automaticamente”, “La quiete che verrà” e “Polvere”) contenute in “Serendipity”, il disco della P.F.M. uscito in autunno. Rinfrescando il suo passato da busker, breve ma intenso, il 23 settembre partecipa alla quarta edizione di Stradarolo – Festival Internazionale di Musica, Teatro e Arte su Strada, una manifestazione curata dai suoi amici del gruppo Têtes de Bois. Un mese più tardi pubblica il greatest hits “Occhi da orientale” con tre brani inediti: la title track, “Testardo” e “Cuore di cera”. Compone le musiche di “Tango”, lo spettacolo di Francesca Zanni ispirato al dramma dei desaparecidos argentini.

Nel 2002 inizia a registrare il nuovo disco che lo vede per la terza volta sul palco del Teatro Ariston e nel quale torna a incrociare la strada degli amici Têtes de Bois. Sta per uscire, infatti, il loro nuovo disco, “Ferrè, l’amore e la rivolta”, nel quale Silvestri ha tradotto in italiano e co-interpretato il brano “Non si può essere seri a 17 anni“. La partecipazione a Sanremo con “Salirò” è segnata dalla serata finale in cui Silvestri porta sul palco l’attore-ballerino Fabio Ferri per un indimenticabile esibizione a sorpresa, a metà strada tra la canzone d’autore e la “Febbre del sabato sera” . “Unò-duè“, il suo sesto album uscito in concomitanza con il Festival staziona tra i primi posti delle classifiche per molte settimane mentre “Salirò” è il singolo più suonato in radio del 2002 e si aggiudica ben quattro premi agli Italian Music Awards: miglior singolo, videoclip, arrangiamento e composizione musicale. L’anno si conclude con un concerto a Praca da Independencia a Maputo in Mozambico (1 novembre) in cui Silvestri, invitato dalla ONG Movimondo, suona davanti a migliaia di mozambicani.

Nel 2003 è di nuovo al concerto del Primo Maggio a Roma suonando “Il Mio nemico”, con cui vince il Premio Amnesty ed esce il suo primo libro “L’autostrada”. A Gennaio del 2004 esce il doppio CD Live “Livre Transito” preceduto dal singolo “Kunta Kinte” scritto a 4 mani con Frankie Hi-Nrg. Il 4 ottobre torna a Maputo per il secondo concerto in Mozambico, questa volta insieme all’amico ed ex suo bassista Max Gazzè. L’estate si impegna in un breve tour acustico accompagnato solo dal contrabbasso di Massimiliano Pischedda e la chitarra di Maurizio Filardo.

Nel 2007 torna a Sanremo con “La paranza” ed esce il suo sesto album di inediti “Il Latitante” da cui vengono estratti i singoli “Gino e l’alfetta” e “A me ricordi il mare”. “La paranza” gli vale un quarto posto e il primato di brano più trasmesso dalle radio e più scaricato insieme al vincitore del Festival Simone Cristicchi. L’album è preceduto dall’uscita solo radiofonica del singolo “Mi Persi”. Il 2007 è anche l’anno del ritorno al concerto del Primo Maggio di Piazza San Giovanni dopo 3 anni di assenza. Nel corso dell’estate, durante la quale Silvestri è impegnato in tutta Italia con le tappe de Il Latitante tour, il cantautore partecipa anche al Festivalbar, al Gaypride di Roma, dove gira parte del videoclip di “Gino e L’alfetta” , al Premio Grinzane Cavour e al Premio Carosone a Napoli.

Tra il 2007 e il 2008 Silvestri torna a collaborare con il cinema. “Mi persi” e “La paranza” entrano a far parte della colonna sonora del film “Notturno bus”, e vincono entrambi il David di Donatello 2007 come miglior canzone originale. “Occhi da orientale”, “Testardo e gli inediti “Il mondo stretto in una mano” e “Surf”, cantata in inglese, impreziosiscono invece la colonna sonora di “Questa notte è ancora nostra”, firmata da Silvestri con il suo chitarrista Maurizio Filardo.
Il 9 maggio 2008 esce “Monetine”, la prima vera raccolta di Daniele Silvestri, un doppio album con dvd che racconta quindici anni di musica con grandi successi, videoclip, 5 nuove versioni – “Monetine”, “Dove sei”, “Idiota”, “L’Uomo intero” ,“La Classifica” – , i due inediti “Senza far Rumore” e “Una giornata al mare” di Paolo Conte, la prima cover a trovare album di Silvestri e la versione inedita de “Il mondo stretto in una mano”.

Il 9 dicembre 2009, in occasione del primo B-day, scrive il brano “L’imperatore Tiberio” che pubblica con il videoclip su YouTube.

Dal 2008 al 2010 Daniele Silvestri si è dedicato ad un’intensa attività live che lo ha portato sui più importanti e prestigiosi palchi di tutta Italia e Europa sperimentando nuove soluzioni stilistiche e incontri inediti con mondi musicali diversi: nell’inverno del 2009 Silvestri parte con la sua band per l’Europa dove registra il tutto esaurito in Lussemburgo, a Bruxelles, Barcellona e Madrid. In occasione di questi live, viene inaugurato il blog www.danielesilvestri.it dal quale vengono trasmessi in diretta in streaming i concerti. E’ dei primi mesi del 2010 il concerto a Cracovia, in occasione della partenza del “Treno della memoria”, il viaggio con gli studenti nei luoghi del genocidio nazista. Nell’estate del 2010 porta in giro per la Penisola il “road concert” con l’Orchestra di Piazza Vittorio. Alla fine del 2010 durante l’ultima puntata della trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano “Vieni via con me”, il cantautore presenta “Precario è il mondo”, scritta, registrata in pochissime e subito un successo in download.

Il 29 marzo 2011 esce il nuovo album di inediti “S.C.O.T.C.H.”

Ben Harper

Benjamin Chase Harper nasce a Claremont (California, USA) il 28 ottobre 1969. Nel retro del Folk Music Center, negozio di strumenti musicali di proprietà dei nonni materni Charles and Dorothy Chase, la madre Ellen insegna al piccolo Ben a suonare la chitarra. Nel tempo si specializza nell’uso della slide guitar, oltre ad imparare ad aggiustare ogni tipo di strumento che passa dal negozio. Nel 1992 registra il disco “Pleasure and Pain” assieme all’amico Tom Freund, chitarrista folk. Ben Harper riceve poi una proposta di contratto dalla Virgin Records, che pubblica nel 1994 il suo album di debutto “Welcome to the cruel world”.

L’anno successivo pubblica “Fight for your mind”, musicalmente meno acerbo e soprattutto ricco di impegno politico. Due anni dopo esce “The will to live”. Fino al 1999 Ben Harper & the Innocent Criminals, così si presenta la sua band, sono impegnati in una incessante attivitá dal vivom che li vede collaborare con numerosi artisti tra cui R.E.M., Pearl Jam, Radiohead, The Fugees e John Lee Hooker.

Nel 1999 esce il disco “Burn to shine”. Nel 2001, dopo un lungo tour, esce il suo primo album live, dal titolo “Live from Mars”, un notevole doppio disco che include una parte elettrica e una acustica, in cui si nota sensibilmente quanto Ben dia importanza alla dimensione live dei suoi pezzi.

Nel 2003 la sua fama è ormai mondiale quando pubblica “Diamonds on the inside”, disco che vede la speciale apparizione di Ladysmith Black Mambazo e offre varie diversificazioni di stili, dal reggae al funk: ” Ho spaziato moltissimo. Sono passato dal roots reggae di Lee Perry alla musica francese di Jacques Brel, Edith Piaf, Serge Gainsbourg. Ho ascoltato un sacco di Pearl Jam, i Wilco, Jack Johnson, Beth Orton, Gillian Welch, Sly Stone…”, avrà modo di dichiarare.

Nel 2004 Ben Harper collabora con The Blind Boys of Alabama per produrre un album marcatamente gospel, “There will be a light”, vincitore di un Grammy.

Nel 2006 esce un nuovo doppio album, “Both sides of the gun”, costituito da un disco funk (nero) e da uno da ballate e canzoni più lente (bianco).

Il 23 dicembre del 2005 a Los Angeles sposa Laura Dern, attrice, da lungo tempo con lui fidanzata.

Nel 2007 ha collaborato con l’italiano Jovanotti suonando la chitarra nel suo pezzo “Fango”. Insieme a Jovanotti, in qualità di ospite, è salito sul palco del teatro Ariston al Festival di Sanremo 2008.

A marzo del 2009 esce il nuovo disco “White lies for dark times”, registrato con la band Relentless7.

Robert Plant

Robert Plant nasce il 20 agosto 1948, nello Staffordshire. Acquisisce fama mondiale grazie ai Led Zeppelin, una delle band più significative della storia del rock formata assieme a Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham. Il gruppo si separa agli inizi degli anni Ottanta, in seguito alla morte di Bonham per abuso di alcol.
Plant incomincia così una carriera solista nel 1982 con PICTURES AT ELEVEN in cui appare come batterista Phil Collins, così come nel successivo THE PRINCIPLE OF MOMENTS. Segue SHAKEN ‘N’ STIRRED (1985), che non ha successo di vendita. Dopo NOW & ZEN (1988), nel 1990 esce FATE OF NATIONS, che vede anche un avvicinamento con l’ex compagno di band Jimmy Page, con cui Plant si ritrova ciclicamente per alcune collaborazioni (i due realizzano anche il CD WALKING INTO CLARKSDALE). Alla fine del 2000 Plant ricompatta il sodalizio con il bassista Charlie Jones e con l’ex Cure Porl Thompson dando vita agli Strange Sensation, band di cinque elementi che accompagna Plant in studio per il primo album solista in nove anni, una collezione di libere reinterpretazioni di classici della canzone folk e psichedelica americana (più due composizioni originali) intitolata DREAMLAND. E’ con la stessa formazione che, a tre anni di distanza nel 2005, registra e pubblica un altro disco convincente, MIGHTY REARRANGER. Con la cantante e violinista bluegrass Alison Krauss realizza invece RAISING SAND (2007) che porta alla vittoria di un Grammy.
Nel 2010 Plant annuncia la pubblicazione di BAND OF JOY, disco che deve il suo nome alla band in cui militò nella seconda metà degli anni ’60, prima di entrare nei Led Zeppelin.