Nadia Rinaldi

Nadia Rinaldi (Roma, 13 settembre 1967) è un’attrice italiana.
Ha frequentato la scuola di teatro di Gigi Proietti, lavorando poi con lui in alcune messinscene.

Successivamente l’attrice, forte di un fisico alto e robusto, che la caratterizzò per ruoli comici ma spigliati, ottenne un discreto successo come protagonista del film Faccione (1991), esordio alla regia di Christian De Sica, cui seguirono caratterizzazioni in diverse commedie natalizie di Enrico Oldoini, ma anche ruoli da protagonista, come nell’ultimo episodio del film Miracolo Italiano, sempre per la regia di Oldoini, nel film S.P.Q.R. 2000 e ½ anni fa, di Carlo Vanzina, e nella commedia Una milanese a Roma, accanto a Nino Manfredi e Anna Longhi, per la regia di Diego Febbraro.

Questa caratteristica stempera nel film Il fantasma dell’opera (1998), di Dario Argento, dove interpreta Carlotta Altieri.

Ha anche molte fiction al suo attivo.

Ha preso parte alla prima stagione de Un medico in famiglia di Tiziana Aristarco, dove, assieme a Andrea Buscemi,ha interpretato il ruolo di vicina di casa dolce ed impicciona.

Ha preso parte anche al reality show La Talpa, proposto dalla RAI nel 2004.

La sua carriera cinematografica va sempre di pari passo con quella teatrale. Il suo esordio risale al 1988, nello spettacolo Liola,diretto da Gigi Proietti, per poi continuare con Il desiderio preso per la coda,(1990), per la regia sempre di Proietti. Lavora durante tutto l’arco degli anni ’90, sotto la direzione di Enrico Lamanna, Giorgio Strehler, Gianfelice Imparato e, per la terza volta, con Gigi Proietti, nel 1994, nella commedia Per amore e per delitto.

Luciano Roman

Luciano Roman

Attore e regista di Milano. Dopo gli studi classici si è diplomato come attore all’Accademia de’ Filodrammatici, proseguendo la formazione con V. Vassiliev, V. Scorik, Karpov, I. Brown, A. Corti, O. Costa. Il debutto è nel 1987 in “Melampo” di Flaiano, cui segue una lunga parentesi televisiva dall’88 al 91.

Nel 1990 riceve il premio Ystrio come giovane promessa. Nello stesso anno è protagonista di “Amoretto” di Schnitzler, regia di M. Castri. Dal ’92 al ’95 lavora al Piccolo Teatro di Milano con Strehler: “Baruffe Chiozzotte” di Goldoni e “Isola Degli Schiavi” di Marivaux.

Di nuovo con Castri dal ’95 al ’97, per il Teatro Stabile Umbro è protagonista dell’edizione integrale della “Trilogia Della Villeggiatura” di Goldoni. Dal ‘98 al 2000 lavora al Teatro Stabile del Veneto: “La Guerra” di Goldoni, regia di L. Squarzina, e con E. Marcucci nella “Dodicesima Notte” di Shakespeare. Nel 1999 è Hausman giovane nell’ “Invenzione Dell’Amore” di Tom Stoppard, regia di P. Maccarinelli per il Festival del ‘900 di Palermo, dello stesso anno gli “Innamorati” di Goldoni, regia di M. Castri; nel 2000 “Antigone” di Sofocle regia di P. Kerbrat. Nel 2001 al “Festival Musicà” di Strasburgo con l’opera di Luca Francesconi “Terre Del Rimorso” diretta da P. Etvos è voce recitante in italiano, francese e greco antico.

Nel 2000 inizia l’attività di regista con la messinscena del “Padre Selvaggio” di Pier Paolo Pasolini, “De Cielo e Mundo” dagli scritti di Leonardo Da Vinci e “Io se fos una sisila” di autori vari. Dal 2000 al 2004 come attore è di nuovo al Piccolo Teatro di Milano con L. Ronconi: “Due Gemelli Veneziani” di Goldoni, “Candelaio” di Giordano Bruno, “Prometeo” di Eschilo, “Baccanti” di Euripide, “Rane” di Aristofane. Partecipa all’edizione del “Riccardo III” di Shakespeare con la regia di Arpad Schilling. Sempre con Ronconi nelle due versioni di “Peccato Fosse Puttana” di Jonn Ford.

Dal 2003 al 2005 collabora con il Teatro Carcano di Milano che lo vede protagonista del “Bugiardo” di Goldoni, e del “Così è (se vi pare) ” di Pirandello regie di Giulio Bosetti. Nel 2004 è “Il Rabbino Di Venezia”, di Giorgio Pressburger, regia dell’ autore. Nel 2005 “La Donna Vendicativa” di C. Goldoni per la regia del Maestro Roberto De Simone. Dal 2006 collabora come attore e regista del Teatro Biondo Stabile di Palermo: Girotondo di Schnitzler, poi “Amleto” di Shakespeare regie di P. Carriglio, lavora come regista assistente di Carriglio: “Assassinio nella cattedrale” di Eliot e “Il re muore” di Ionesco. “Orestiade” di Eschilo per il teatro Greco di Siracusa nel 2008 come regista e attore. “Marionette che passione” di Rosso di San Secondo come regista assistente, “L’oro in bocca” di Bonaviri e “Anima” di Luciano Roman come regista e interprete.

Ass.ne Cult. Genius Loci Roma

L’Associazione Culturale Genius Loci nasce su iniziativa di un gruppo di archeologi, storici dell’arte, operatori dei Beni Culturali, ricercatori universitari…ma soprattutto amanti dei momenti di bellezza disarmante che l’arte, la natura, la storia e l’operato degli uomini del passato possono regalare.

Mario Alessandro Paolelli

Dopo la maturità scientifica, si laurea in Ingegneria Chimica e subito si dedica alla sua grande passione: lo spettacolo. Figlio della famosa doppiatrice Sonia Scotti, dopo qualche esperienza come doppiatore dal 1990 al 1999, si dedica al teatro scrivendo commedie. Lavora con lo pseudonimo di Mario Alessandro che, pur corrispondendo al suo nome di battesimo, lascia credere che Alessandro sia il cognome.

Nel 1994 fonda la Compagnia dell’anello.

Nel 2001 alla XIII rassegna La sera del di’ di festa, a Trieste, vince, con Prima del deserto, come miglior Testo (per il quale Emanuele Magnoni prende anche il premio come Miglior Attore).

Nel 2001 alla rassegna Attori in cerca di autore – passo a tre in Roma, Teatro Politeama Brancaccio, vince il terzo premio, con L’Attaccapanni.

Nel 2008 la commedia Amen vince il premio come miglior opera teatrale inedita alla rassegna Torneo Applausi.

Compagnia dell’Anello

L’associazione ricreativa culturale senza scopo di lucro la “Compagnia dell’anello”, nasce alla fine del 2004 per opera di un gruppo di quattro giovani ragazzi che hanno il teatro, il musical in particolare, come passione. L’associazione, composta da attori, ballerini, cantanti e tecnici, nasce dalla volontà di rendere attiva e reale la propria voglia di mettersi in gioco stimolando la reale aggregazione e partecipazione di un gruppo attraverso una diversa metodologia di contatto e di crescita.

Maurizio Lombardi

Artista poliedrico, si forma come attore sotto la guida di Ugo Chiti, Gabriella Bartolomei per lo studio della voce e Franco Difrancescantonio, con il quale ha avviato e sviluppato un suo personale studio della mimica e della fisicità del corpo come strumento narrativo, perfezionandosi quindi presso l’Atelier di François Tiannos a Parigi.
Ha inoltre completato la sua formazione studiando danza con Massimiliano Terranova presso l’Accademia Arte Spettacolo “Max ballet” di Firenze e canto con Katia Magnani.

Sempre nel 2007 scrive e porta in scena “Pugni di Zolfo”,con il quale ottiene uno straordinario successo di pubblico e di critica. Ancora a Roma viene diretto al Teatro Vascello dal regista Giancarlo Nanni nello spettacolo “Moravia” e, di recente, porta in scena una sua personale regia del “Mago di OZ” con gli studenti del DAMS di Roma. Con il regista e drammaturgo Ugo Chiti ha iniziato una lunga collaborazione, da sottolineare la partecipazione a produzioni quali “Amleto Moleskine“, “I ragazzi di via della Scala”, “Quattro bombe in tasca”, “La Genesi”, “Nero Cardinale” (con la partecipazione di Alessandro Benvenuti). Nel cinema da segnalare la partecipazione al film “E se domani” di Giovanni La Parola, “Il silenzio dell’allodola” di Davide Ballerini, “The Hannibal” di Ridley Scott, “Up at the villa” di Philip Hass, “Un the con Mussolini” di Franco Zeffirelli.

Ha inoltre interpretato vari cortometraggi fra cui “Un giorno come un altro” di Leandro Giribaldi insieme a Lino Capolicchio, “Kontusion” di Federico Greco e “Sotto il sole” di Lorenzo Scoles.

Dopo una tournee con il “Macbeth”, diretto da Gabriele Lavia, nel quale interpretava il ruolo di Re Duncan, attualmente calca vari palchi d’Italia con il suo “No Parti”.

Enrico Montesano

Enrico Montesano è nato a Roma il 7 giugno 1945 e può essere considerato figlio d’arte, o meglio, ‘nipote d’arte’: la vocazione per lo spettacolo ha infatti saltato una generazione, passando direttamente dal nonno a lui.

Ma quella dei Montesano era da tempo una famiglia di artisti; a cominciare dal bisnonno Michele che, con il fratello Achille, creò a Roma una compagnia di operette, fino al nonno Enrico, noto direttore d’orchestra.

Nel 1966 con il noto umorista Vittorio Metz debutta nel piccolo Teatro Goldoni come attore imitatore nella commedia “Humor Nero”.

Nella stagione 67/68, con la collaborazione di Leone Mancini e Maurizio Costanzo, inizia la sua attività di cabaret al Puff, teatrino in Trastevere, di Lando Fiorini.

Se il debutto in televisione porta la firma di Castellano e Pipolo e si intitola “Ma che domenica amici” varietà che va in onda nel ’68 per la regia di Vito Molinari, l’attività teatrale prosegue con la stagione del “Bagaglino” dove è ospite fisso insieme a Gabriella Ferri nel felicissimo spettacolo “Tiette la cica”.

Nonostante la ‘atavica’ passione per il teatro gli abbia dato grandi soddisfazioni anche come autore (ci riferiamo al successo di “Homo cras?”, la divertente commedia da lui scritta e interpretata, al Puff nella stagione 1971/72), Montesano ha portato avanti parallelamente una proficua carriera cinematografica cominciata trent’anni fa con un trittico di film realizzati per Dino De Laurentis e recitati al fianco del compianto Alighiero Noschese, al quale l’attore non nasconde di dover molto.

Le tappe principali della sua attivita’ per il grande schermo lo hanno visto cimentarsi nei ruoli brillanti di aspirante suicida nel film di Giorgio Capitani “ARAGOSTA A COLAZIONE” di ‘magliaro’ palestinese nel “IL LADRONE” e di vetturino romano in “QUA LA MANO”, questi ultimi due diretti da Pasquale Festa Campanile.

A confermare il successo sancito in Italia arrivano tre David di Donatello e un Premio Sandro Giovannini come Migliore attore dell’anno, ci sono i riscontri delle critiche americane che accolgono molto benevolmente ‘Mr. Montesano’.

Anche in Europa le recensioni sono molto lusinghiere: “IL LADRONE” è considerato da ‘Le Monde’ “un gran bel film, nel quale si scopre un giovane e straordinario attore comico italiano”, mentre ‘Le Figaro’ intravede nella comicita’ di Montesano “la fantasia ironica di Arlecchino”.

Cresciuto professionalmente di anno in anno, l’attore romano sa conquistarsi un posto di rilievo nel mondo dello spettacolo italiano, grazie anche ai successi teatrali del Sistina, che lo ospita nella stagione ’78 ’79 con “Rugantino” , la commedia musicale di Garinei e Giovannini e nella seguente con “Bravo”, il ‘musical’ di cui è coautore che registra un’impressionante serie di ‘tutto esaurito’ (bissata l’anno successivo da ripetuti record d’incassí) fruttandogli la ‘Maschera’ dell’Istituto del Dramma Italiano (1980/1981)

E’ di questi anni anche la sua attivita’ radiofonica e le tre serie di “Gran varieta’” nelle quali crea i personaggi dei gaga’ napoletani Dudu’ e Coco’ e della romantica donna inglese.

La Rai lo ha accolto come mattatore di uno special intitolato “Io non c’entro”, mentre in coppia con Gabriella Ferri ha sancito il successo di “Dove sta Zaza’” e di “Mazzabubu’” spettacoli che sperimentano il cabaret in video.

Con Quantunque io, nel 1977, coautore dei testi con Ferruccio Fantone, inaugura con successo una nuova formula di varieta’ televisivo che rinuncia ai classici apporti della grande orchestra e dei grande balletto per puntare su gag fulminanti, caricature, brevi sketch, personaggi, e satira politica e di costume. Con questo spettacolo la nuova rete RAI 2 ottiene il premio TV Montreux. Questa nuova formula di varieta’ televisivo si impose poi negli anni ’80 per il lancio dei ‘nuovi comici’.

Sul fronte cinematografico c’è da segnalare nel 1982 il suo ruolo de “IL CONTE TACCHIA”, il film di Sergio Corbucci recitato accanto a Vittorio Gassman e a Paolo Panelli seguito da “PIU’ BELLO DI COSI’ SI MUORE”, di Pasquale Festa Campanile.

Il 1985 è una data importante per Montesano: dopo essere stato diretto ancora una volta da Steno in “MI FACCIA CAUSA”, è di nuovo vincitore dei Premi: David di Donatello e del Nastro d’Argento per “A ME MI PIACE”, che lo gratifica nell’inedita veste di regista esordiente. Nello stesso anno inizia la collaborazione e l’amicizia con Carlo Verdone che lo dirige ne “I DUE CARABINIERI”, campione d’incasso e vincitore del ‘Biglietto d’oro AGIS’.

Il successo teatrale di “SE IL TEMPO FOSSE UN GAMBERO”, rappresentato nelle stagioni ’86 ’87 e ’88 ’89 e terminato a teatro esaurito, è intervallato dalle parentesi cinematografiche de “I PICARI”, di Mario Monicelli e de “IL VOLPONE”, di Maurizio Ponzi. Si ricorda ancora in viale Mazzini l’edizione 1988 89 di “Fantastico”, che, presentata insieme ad Anna Oxa, ha battuto ogni record di audience, e di vendita di biglietti della lotteria Italia “Record tutt’ora imbattuto”.

Successivamente è tornato al Sistina con “CERCASI TENORE”, lo spettacolo di Garinei e Giovannini che è stato campione d’incassi al botteghino nella stagione 1990/91. A seguire nelle stagioni 1992-93-94 con lo spettacolo teatrale Beati Voi! ottiene il riconoscimento dell’istituto del Dramma Italiano,il premio IDI.

Nella stagione 1999/2000 ottiene il record di incassi con lo spettacolo E MENOMALE CHE C’E’ MARIA! Lo stesso spettacolo è bissato nella stagione successiva ottenendo nuovamente il record stagionale di incassi e numero di spettatori. Continua il suo successo teatrale nelle stagioni 2001-02-03 con lo spettacolo MALGRADO TUTTO BEATI VOI.

Ettore Petrolini

Ettore Petrolini, figlio di un fabbro di Ronciglione, nasce a Roma il 13 gennaio del 1884. Già nella prima infanzia si esibisce in piccoli siparietti nella bottega del padre e in quella del nonno falegname. Da bambino frequenta piazze e localini che fanno da palcoscenico alle sue esibizioni, espressione solare della sua gran voglia di divertirsi. Passare tanto tempo per strada però gli apre le tristi porte del riformatorio, un’esperienza che lo segna nel profondo e lo porta, appena quindicenne, ad abbandonare la casa paterna per seguire un gruppo teatrale ambulante, con cui tentare la carriera d’attore. Il suo esordio a Campagnano, piccolo centro della provincia romana, col nome d’arte di Ettore Loris, seguito da esibizioni in locali di scarso pregio alternate ad altre nei più rinomati caffe-concerto della capitale, come il Gambrinus. In questi anni di dura gavetta l’artista viene a contatto con un’umanità eterogenea, alla quale si ispira per la costruzione dei suoi particolarissimi personaggi comici, che lo resero tanto celebre. Nel 1903 conosce la quindicenne Ines Colapietro, che assieme alla sorella Tina cantava al Gambrinus, e con lei, dalla quale avrà anche dei figli, divide la vita e il lavoro per tanti anni. Nel 1907 vengono scritturati per una tournée in Sudamerica (cui ne seguirono altre negli anni successivi), il cui successo fu tale che, al ritorno a Roma, l’artista viene scritturato da Giuseppe Jovinelli per il suo nuovo teatro. Petrolini diviene popolarissimo, tanto che il Sala Umberto, altro storico teatro romano, paga al Teatro Jovinelli una cospicua penale per poterlo avere per tre anni in esclusiva. Nel 1915 costituisce una sua compagnia di varietà, con la quale mette in scena le prime riviste. Petrolini si rivela non solo un bravo attore, ma anche un prolifico e fantasioso drammaturgo, capace di nobilitare anche creazioni altrui. Alla base del suo repertorio c’è la ‘macchietta’, alla quale dà lustro, creando personaggi ben delineati e di spessore, che diventano punto di riferimento per il teatro comico dell’epoca e non solo. Ricordiamo: ‘Gigi er bullo’, ‘Sor Capanna’, ‘i Salamini’, ‘Fortunello’, tanto amato dai Futuristi, con i quali, seppur burlandosi di loro negli “Stornelli maltusiani”, collabora, come in “Radioscopia di un duetto”, trasposto cinematograficamente nel 1918 da Mario Bonnard, col titolo “Mentre il pubblico ride”, con Petrolini e Niny Dinelli. Riguardo al suo lavoro diceva: ”Imitare non è un arte perché se così fosse ci sarebbe arte anche nella scimmia e nel pappagallo. L’arte sta nel deformare”. Petrolini infatti è il re dello sberleffo, della burla, della satira pungente, caustica, con la quale condanna ipocrisia e malcostume e non risparmia alcuno, né popolani, né potenti e neppure il regime fascista, che criticò con sapiente sarcasmo, anche con ‘Nerone’. Negli anni venti porta in scena numerose commedie, gli scrittori facevano a gara per scrivergli dei testi; nel 1924 porta in scena il fortunato ‘Gastone’, col quale vuole prendersi gioco di alcuni cantanti dell’epoca, pieni di sé, e di molte star affettate del cinema muto, oramai destinato a morire. E’ in questo periodo che incontra Elma Crimer, con la quale più tardi convola a nozze. Petrolini è anche scrittore di testi non teatrali e autore e/o interprete di canzoni di successo, che arricchivano i suoi lavori: indimenticabili ‘Una gita ai castelli’, conosciuta anche come ‘Nannì’, e la famosissima ‘Tanto pe’ cantà’, simbolo di una certa romanità, cantata in seguito da tanti artisti, tra i quali una menzione speciale spetta a Nino Manfredi. Con gli anni Trenta arriva il cinema con “Nerone”, di Alessandro Blasetti (1930); “Cortile”, di Carlo Campogalliani (1930); “Il medico per forza”, di (1931). Seguono anche tournée internazionali in Egitto e nelle principali città europee, che porta un certo immalinconirsi delle sue opere, dove mostra una maggiore pietà per le debolezze umane. Il re del varietà, della rivista, dell’avanspettacolo, il precursore del moderno cabaret, si ritira dalle scene nel 1935 per una grave forma di angina pectoris. Muore il 29 giugno del 1936 a soli 52 anni, senza aver mai perso la verve comica: prima di morire disse “Che vergogna morire a cinquant’anni!”. Con addosso il frac del famoso Gastone, viene sepolto al Cimitero Monumentale del Verano, a Roma, in una cappella purtroppo danneggiata dai bombardamenti del 19 luglio 1943

Gianfranco Phino

Sempre piu’ spesso viene richiesto a i comici di intervenire in occasione di incontri, feste, eventi e ricorrenze. La semplicita’ negli allestimenti e il clima gioviale di sano divertimento che riescono a creare con i loro spettacoli, bene si adattano ad ogni tipo di situazione dove si voglia accompagnare la serata con un po’ di allegria e risate. Se cercate il comico Gianfranco Phino per l’organizzazione di uno spettacolo di cabaret, da qui potrete accedere al nostro

Magolupis

Sempre piu’ spesso viene richiesto a i comici di intervenire in occasione di incontri, feste, eventi e ricorrenze. La semplicita’ negli allestimenti e il clima gioviale di sano divertimento che riescono a creare con i loro spettacoli, bene si adattano ad ogni tipo di situazione dove si voglia accompagnare la serata con un po’ di allegria e risate. Se cercate il comico Gianfranco Phino per l’organizzazione di uno spettacolo di cabaret, da qui potrete accedere al nostro